Il 15 giugno si celebra la Giornata Mondiale del Vento, in Italia organizzata dall’Associazione Nazionale Energia del Vento (ANEV). Si tratta di una campagna di sensibilizzazione internazionale finalizzata alla diffusione della conoscenza dell’energia eolica.
L’Italia è notoriamente un paese che deve importare buona parte dell’energia che consuma, principalmente dalla Francia e dalla Svizzera, ma anche da Slovenia e Austria. Per ovviare a questa debolezza e per spingere il Paese verso la decarbonizzazione è stato realizzato il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030, uno strumento fondamentale che segna l’inizio di un importante cambiamento nella politica energetica e ambientale del nostro Paese, nella direzione di un aumento delle energie rinnovabili fino al 30% dei consumi nel 2030.
In questo contesto si inserisce però un momento di criticità con il conflitto russo-ucraino. A marzo il governo ha stabilito che la dipendenza dal gas russo debba essere ridotta entro il 2025. Se si pensa che il 90% del gas consumato nel nostro Paese è importato e che di questa cospicua parte parte il 45% proviene dalla Russia, appare evidente che non si tratterà di un percorso di facile realizzazione.
È quindi normale, in prospettiva, guardare a un incremento della produzione e del consumo di energie rinnovabili. Attualmente, e prevedibilmente anche nel prossimo futuro, fra le rinnovabili sarà l’energia idroelettrica a fornire la fetta più consistente, seguita da quella eolica e infine da quella solare.
A fronte della necessità di trarre maggiore energia da fonti rinnovabili, si presenta però il dato oggettivo della cancellazione o addirittura della mancata concessione del permesso per la costruzione di nuove piattaforme eoliche offshore. Attualmente è in funzione il solo parco eolico offshore di Taranto, mentre si lavora alla realizzazione di un impianto a Brindisi. I rimanenti progetti presentati fra il 2008 e il 2013 non verranno portati a termine, principalmente a causa dell’impatto sulla vita marina o dell’opposizione dell’opinione pubblica. Ora si guarda con moderata fiducia alla possibilità di realizzare piattaforme che risulteranno di minore impatto sulla vita marina, essendo galleggianti e non più ancorate ai fondali; naturalmente la complessità e la lunghezza delle procedure di approvazione e dei tempi di realizzazione non consentono di guardare a questa opzione come alla scelta risolutiva nel breve periodo.
La complessità della situazione e dei problemi di politica energetica e ambientale che riguardano tutti i cittadini evidenziano l’importanza di ogni iniziativa diretta ad aumentare la consapevolezza della pubblica opinione. È in questo ambito che si inserisce naturalmente la Giornata Mondiale del Vento.