Il Consorzio Comuni dei Navigli.
Da vent’anni esempio di sostenibilità
Può succedere che un’emergenza rifiuti si trasformi in spunto per migliorare le politiche ambientali del territorio e lo trasformi, nel giro di pochissimi anni, a diventare avanguardia in Italia per la sostenibilità e le buone pratiche di raccolta differenziata e tariffazione puntuale. Nel 1995 alcuni comuni della provincia di Milano si trovarono improvvisamente senza discariche dove conferire i rifiuti. Albairate, Besate, Cassinetta di Lugagnano, Morimondo, Motta Visconti ed Ozzero decisero di mettersi insieme per provare a ovviare a questo grande problema, provare a fare qualcosa di diverso.
Ce ne parla Carlo Ferrè, presidente del cda del Consorzio Comune dei Navigli, che nacque proprio da quell’esperienza pilota: “Avevamo la raccolta differenziata al 10%, in media con la regione. Quando le discariche vennero chiuse decidemmo di provare a fare la raccolta differenziata spinta. Ci fu entusiasmo, fin da subito. Dalla finestra del mio ufficio vedevo i bimbi di una scuola elementare mentre imparavano il processo di compostaggio, infilando le mani coi guanti per capire la temperatura del compost”.
L’associazione di comuni dopo due anni decide di condividere un ufficio per gestire i servizi ambientali. Fu fatta una convenzione e ai comuni storici se ne associarono altri: Bernate Ticino, Cusago e Mesero: “Era dicembre. Eravamo in tutto 25mila abitanti. L’idea di fare una convenzione arrivava dopo il decreto Ronchi, che è stato la base di tutto. Il nostro territorio iniziò a sperimentare quanto previsto dal decreto legislativo. Coinvolgemmo le scuole, le insegnanti, i cittadini partecipavano, si organizzavano. Forse c’era più credibilità di oggi, meno acredine e sospetto. Nel giro di un paio d’anni, nel 2000, venne costituita l’azienda speciale, il Consorzio dei Comuni dei Navigli. Diventammo undici. A noi si unirono Cisliano e Vittuone”.
Dal 2000 al 2002 tutti i Comuni introducono la tariffazione a corrispettivo, si inizia a “pesare” l’indifferenziata. Ci racconta il presidente Ferrè: “In molti casi l’applicazione della tariffa ha comportato una riduzione di costi ma sicuramente una riduzione della produzione dei rifiuti. La tecnologia ci ha aiutato, abbiamo costruito insieme a Softline il modello del sistema, che poi si è evoluto secondo i nostri bisogni. Abbiamo scelto di distribuire sacchi da 110 litri, con un cartoncino con l’identificativo fiscale, un codice a barre. Il nostro meccanismo incentivava il conferimento del sacco solo quando questo fosse pieno. Potevamo misurare peso e volume totale, ricavandone il peso specifico. Da questo poi veniva calcolata la parte variabile della tariffa”.
La pesatura di ogni sacco era più faticosa, dispendiosa. Ogni famiglia doveva occuparsi di attaccare il cartellino. Agli operatori toccava spesso pulirlo. “La vera svolta fu nel 2014, con la nuova gara” continua Ferrè “quando strutturammo un sistema tecnologico capace di stare al passo coi tempi, con la distribuzione di una mastella da 40 lt con microchip, invece del sacco, a tutte le famiglie . Non fu semplice fugare i dubbi e i pregiudizi. Abbiamo fatto centodieci assemblee, una ogni mille abitanti. Abbiamo dovuto sensibilizzare di nuovo coloro che pensavamo lo fossero già. Una sorta di inerzia culturale, di analfabetismo di ritorno. La tecnologia è stata importante in questo processo, anche perché la tariffa puntuale stimolava i comuni quasi a competere e i cittadini sono stati più attenti, conferendo il sacco solo quando è pieno”.
Ora i Comuni aderenti al Consorzio sono venti: Albairate, Arluno, Bernate Ticino, Besate, Bubbiano, Busto Garolfo, Calvignasco, Casorate Primo, Cassinetta di Lugagnano, Castano Primo, Cisliano, Corbetta, Cusago, Inveruno, Mesero, Morimondo, Nosate, Ozzero, Vanzaghello, Vittuone. Non tutti adottano la tariffa a corrispettivo. “Non abbiamo mai fatto una campagna acquisti, perché l’associazione è sempre stata volontaria. Ad un certo punto però ci siamo accorti che il nostro territorio, che ci impegnavamo a tener pulito, era davvero molto bello. Abbiamo iniziato anche ad occuparci di promozione turistica”.
Sul sito del Consorzio si legge: Il Consorzio collabora con i comuni, le associazioni e gli enti locali per la promozione del territorio e dell’offerta turistica. Grande attenzione è dedicata alla didattica turistico-ambientale per permettere ai ragazzi di conoscere la realtà delle cascine, delle aziende agricole, delle coltivazioni, dei prodotti, dei mestieri e dei luoghi lungo il Naviglio.