Si può vivere senza sacchetti di plastica? La risposta è un chiaro “sì” e ogni 12 settembre ci viene ricordato dalla celebrazione della Giornata mondiale senza sacchetti di plastica.
La società inglese no profit The Marine Conservation Society organizza dal 2009 la Giornata mondiale senza sacchetti di plastica che ricorre ogni 12 settembre. Nel corso della giornata, tutti sono invitati a rifiutare i sacchetti di plastica, sostituendoli con borse in tessuto e riutilizzabili.
Come molte iniziative analoghe, lo scopo è sensibilizzare i cittadini riguardo ai danni che questi oggetti creano all’ambiente e in particolare agli oceani. Se è vero che in Europa le buste di plastica usate per la spesa sono proibite dal novembre 2016 e sostituite con sacchetti di carta o borse riutilizzabili, è altresì vero che queste buste restano tra i primi cinque oggetti ritrovati durante le operazioni di pulizia di spiagge e fiumi (fonte: National Geographic).
È importante ricordare che anche le buste biodegradabili e compostabili che si usano oggi, pur rappresentando un sensibile miglioramento, non sono a impatto zero perché impiegano circa un anno a decomporsi; da qui l’invito a usare borse in tessuto o comunque riutilizzabili.
Si calcola infatti che ogni anno finiscano negli oceani oltre 13 milioni di tonnellate di plastica, derivanti da sacchetti, bottiglie, ecc. La presenza nell’ambiente della plastica derivante dalle buste è devastante per la flora e la fauna. Ormai è un fatto pacifico che pesci, tartarughe marine, delfini e balene ingeriscono questi materiali arrivando spesso a morirne. Questo fenomeno ha anche una conseguenza diretta sugli esseri umani, visto che, spesso in forma di microplastiche ingerite da pesci e crostacei, queste sostanze vengono assunte anche da noi.
Il suggerimento di noi di Softline è tenere sempre con se, in borsa o nello zaino, almeno una borsa in tessuto, magari di quelle pieghevoli che occupano pochissimo spazio, e utilizzarla per la spesa. Gli oceani sono importanti, aiutiamoli!