Il cammino di ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, authority di riferimento del mercato energetico in Italia con competenze in vari settori, verso il primo metodo tariffario per il settore rifiuti.
ARERA è il nome di una Autorità, precisamente quella di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, nata nel 1995 grazie alla legge n.481, sulle “Norme per la concorrenza e la regolazione dei servizi di pubblica utilità” che diventò operativa un paio di anni dopo, nell’aprile del 1997. La nascita di questa Autorità, che nel tempo è stata conosciuta con diversi acronimi (AEEG, Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, dalla fondazione al 24 dicembre 2013 e poi AEEGSI, Autorità per l’Energia Elettrica il Gas ed il Sistema Idrico) è legata all’impegno e alle sollecitazioni dell’Unione Europea che sul finire degli anni novanta spinse gli Stati membri a liberalizzare i settori energetici e del gas abolendo di fatto i monopoli che sussistevano in moltissimi paesi dell’Unione.
Formalmente, ARERA è una autorità amministrativa indipendente, fa parte cioè di quegli organi o enti pubblici dotati di sostanziale indipendenza dal Governo e di autonomia (organizzativa, finanziaria e contabile, come ad esempio il Garante per la protezione dei dati personali o la CONSOB) che si caratterizzano per la mancanza di controlli e di soggezione al potere di direttiva dell’esecutivo. Queste autorità svolgono quindi una funzione di regolamentazione e tutela di interessi di rilievo costituzionale, con imparzialità e indipendenza rispetto al potere politico ed economico.
Come è stato sottolineato in occasione del ventennale della legge dall’allora Presidente di ARERA, Guido Bortoni “… la legge 481/95 costituisce la stella polare per il comportamento di centinaia di operatori di mercato, di gestori di infrastrutture e, soprattutto, tutela i diritti e gli interessi di milioni di utenti – cittadini, famiglie ed imprese – dei servizi regolati. Invocata da molti operatori a garanzia dei propri investimenti e dai consumatori a presidio delle proprie prerogative, temuta da molti soggetti per la serietà e l’attualità delle sue disposizioni, ha affrontato negli anni vari tentativi di indebolimento del suo impianto quasi sempre inferti con modificazioni non esplicite del dettato legislativo originario”.
Due atti legislativi hanno avuto sicuramente una particolare importanza nella nascita e nello sviluppo di questa Autorità. Il primo è il Decreto Bersani un procedimento che prende il nome dell’allora Ministro dell’Industria Pier Luigi Bersani che realizzava in Italia la liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica e che apriva le porte alla libertà di produzione, importazione, esportazione, acquisto e vendita di energia elettrica con l’eccezione della trasmissione e del dispacciamento dell’energia; il secondo atto, è il Decreto Letta (D.Lgs. n.164 del 23 maggio 2000) anche questo, un procedimento che prende il nome dell’allora Ministro dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato e che istituiva la liberalizzazione del mercato del gas, a partire dall’importazione, dal trasporto e dal dispacciamento, fino alla distribuzione e vendita di gas naturale.
Una Autorità che, come abbiamo scritto, nel tempo ha accresciuto le sue competenze anche oltre i servizi idrici e che oggi ha il compito di tutelare gli interessi dei consumatori e di promuovere la concorrenza, l’efficienza e la diffusione di tanti altri servizi, garantendo adeguati livelli di qualità, attraverso l’attività di regolazione e di controllo dei diversi settori.
In particolare ARERA a partire dalla legge di bilancio (di previsione 2018) n.205 del 27 dicembre 2017 ha ampliato i suoi orizzonti e competenze poiché quest’ultima legge le ha attribuito ulteriori compiti di regolamentazione anche nel settore dei rifiuti, finanziando poi questo nuovo impegno con il versamento di un contributo da parte dei soggetti che esercitano il servizio di gestione.
Nello specifico, la norma indica la finalità di migliorare il sistema di regolazione del ciclo dei rifiuti anche differenziati, urbani e assimilati, per garantire accessibilità, fruibilità e diffusione omogenee sull’intero territorio nazionale, adeguati livelli di qualità in condizioni di efficienza ed economicità della gestione, armonizzando gli obiettivi economico finanziari con quelli generali di carattere sociale, ambientale e di impiego appropriato delle risorse. Inoltre, all’Autorità si assegna il compito di garantire l’adeguamento infrastrutturale agli obiettivi imposti dalla normativa UE, superando le procedure di infrazione già avviate con conseguenti benefici economici a favore degli Enti locali interessati.
Ma quali sono oggi le principali funzioni di ARERA?
- regolamentazione tariffaria
- accesso alle reti
- corretto funzionamento dei mercati
- tutela del consumatore.
Con una sintesi estrema, potremmo dire che le principali attività di ARERA riguardano proprio le pratiche relative al controllo del buon mercato, la promozione della concorrenza e la garanzia dell’efficienza dei servizi.
Gli strumenti a disposizione dell’Autorità sono diversi, potendo regolare i settori di competenza attraverso provvedimenti, deliberazioni ma anche svolgendo una funzione consultiva nei confronti di Parlamento e Governo formulando segnalazioni e proposte e presentando annualmente una Relazione Annuale sullo stato dei servizi e sull’attività svolta.
Ecco nel dettaglio, l’elenco delle competenze di ARERA:
- Stabilisce, per i settori energetici, le tariffe per l’utilizzo delle infrastrutture e ne garantisce la parità d’accesso per gli operatori;
- Predispone e aggiorna il metodo tariffario per la determinazione dei corrispettivi sia per il servizio idrico integrato sia per il servizio integrato dei rifiuti e approva le tariffe predisposte dai soggetti preposti;
- Definisce i criteri per la determinazione dei contributi di allacciamento delle utenze alla rete di telecalore e le modalità per l’esercizio del diritto di “scollegamento”;
- Promuove gli investimenti infrastrutturali con particolare riferimento all’adeguatezza, l’efficienza e la sicurezza;
- Assicura la pubblicità e la trasparenza delle condizioni di servizio;
- Promuove più alti livelli di concorrenza e più adeguati standard di sicurezza negli approvvigionamenti, con particolare attenzione all’armonizzazione della regolazione per l’integrazione dei mercati e delle reti a livello internazionale;
- Detta disposizioni in materia separazione contabile per il settore dell’energia elettrica e del gas, per il settore idrico e per il servizio di telecalore, nonché in merito agli obblighi di separazione funzionale per i settori dell’energia elettrica e del gas;
- Definisce i livelli minimi di qualità dei servizi per gli aspetti tecnici, contrattuali e per gli standard di servizio;
- Promuove l’uso razionale dell’energia, con particolare riferimento alla diffusione dell’efficienza energetica e all’adozione di misure per uno sviluppo sostenibile;
- Aggiorna trimestralmente, fino alla completa apertura dei mercati prevista per il 1° luglio 2020, le condizioni economiche di riferimento per i clienti che non hanno scelto il mercato libero nei settori energetici;
- Accresce i livelli di tutela, di consapevolezza e l’informazione ai consumatori;
- Svolge attività di monitoraggio, di vigilanza e controllo anche in collaborazione con la Guardia di Finanza e altri organismi, fra i quali la Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA), il Gestore servizi energetici (GSE), su qualità del servizio, sicurezza, accesso alle reti, tariffe, incentivi alle fonti rinnovabili e assimilate.
- Può imporre sanzioni e valutare ed eventualmente accettare impegni delle imprese a ripristinare gli interessi lesi (dlgs 93/11).
In particolare, la legge 27 dicembre 2017, n. 205 ha attribuito all’Autorità funzioni di regolazione e controllo del ciclo dei rifiuti, anche differenziati, urbani e assimilati, da esercitarsi “con i medesimi poteri e nel quadro dei principi, delle finalità e delle attribuzioni, anche di natura sanzionatoria, stabiliti dalla legge 14 novembre 1995, n. 481” e già esercitati negli altri settori di competenza. ARERA, il 18/06/2019 con Delibera n. 242/2019/A ha poi fissato gli obiettivi strategici e le principali linee di intervento per l’intervallo di tempo compreso fra il 2019 e il 2021.
Il fine è quello di favorire gli obiettivi “circolari” della Direttiva dell’Unione europea n.2018/851/UE sui rifiuti indirizzando il sistema tariffario per la raccolta dei rifiuti urbani verso il “pay as you throw” e favorendo la raccolta differenziata di qualità, la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio di rifiuti urbani e migliorando i processi di selezione, recupero e valorizzazione della materia, con l’ambizioso obiettivo di limitare il ricorso alla discarica.
L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ha già avviato un procedimento per istituire un sistema di monitoraggio delle tariffe per il servizio integrato di gestione dei rifiuti, anche differenziati, urbani e assimilati, e dei singoli servizi che costituiscono attività di gestione (il riferimento è la delibera 715/2018/R/rif), mentre verrà presentato entro il 31 ottobre 2019, con effetti a partire dal 1° gennaio 2020, il primo metodo tariffario per il settore dei rifiuti, destinato ad unificare la complessità delle tariffe e delle imposte sui rifiuti urbani e assimilati, anche differenziati: un metodo tariffario quindi destinato ad introdurre una graduale uniformità nel Paese, partendo da condizioni molto diverse, sia a livello industriale che nello stile di gestione amministrativa presente nei vari territori.
Con la Deliberazione 225/2018/R/Rif è stato infatti avviato un procedimento per l’adozione di provvedimenti volti a introdurre un nuovo sistema tariffario in materia di ciclo dei rifiuti, anche differenziati, urbani e assimilati: l’ARERA si è quindi impegnata così, a ripetere ciò che le era già riuscito per il servizio idrico, dove nonostante ostilità e le polemiche sul tema dell’acqua pubblica si è raggiunto un sistema tariffario in grado di razionalizzare il calcolo del corrispettivo. E per farlo punta a realizzare interventi graduali e diversificati per evitare variazioni di tariffe troppo evidenti.
Ad essere regolati saranno i quattro filoni chiave dell’igiene urbana: spazzamento e lavaggio strade, raccolta e trasporto, riscossione e rapporto con gli utenti, trattamento recupero e smaltimento. Quattro saranno anche gli schemi tariffari nell’ambito dei quali ciascun soggetto competente potrà individuare la soluzione più efficace, a seconda dei propri obiettivi di miglioramento qualitativo, di sviluppo gestionale e delle particolarità territoriali in termini di limite alla crescita annuale delle entrate tariffarie. Come ha dichiarato il Presidente di ARERA lo scorso settembre “le regole dell’Autorità e gli stimoli tariffari dovranno supportare tanto i cambiamenti comportamentali dei singoli utenti, quanto lo sviluppo tecnologico degli impianti di trattamento, tenendo ben presente che ad obiettivi sociali ed ambientali occorre affiancare una pragmatica sostenibilità economica dei percorsi che si intraprendono”.
Tra le importanti novità il fatto che le eventuali variazioni tariffarie future dovranno essere legate agli effettivi miglioramenti nella qualità gestionale oppure all’ampliamento dei servizi (aggiunta di fasi del ciclo o sviluppo di nuovi servizi). Per ciò che riguarda la comunicazione (si veda a questo proposito Il Documento per la consultazione: ARERA 352/2019/R/rif, dedicato alla trasparenza), i gestori dovranno aumentare il flusso di informazioni verso gli utenti e altrettanto dovranno fare i Comuni che li gestiscono in economia, per esempio rendendo disponibile sul proprio sito la “Carta della qualità dei servizi”. Infine, saranno previsti specifici obblighi in materia di trasparenza dei documenti di riscossione della tariffa, che dovranno essere chiari e completi di tutte le informazioni utili (gli utenti dovranno quindi ricevere nei documenti di riscossione tutti i dati di sintesi sugli importi addebitati e il calcolo della tariffa, le modalità di pagamento, i recapiti e le procedure per i reclami, le informazioni sulle modalità di erogazione del servizio e sul raggiungimento degli obiettivi ambientali).
I tempi sono piuttosto stretti, pubblicando il metodo tariffario entro la fine di ottobre ARERA intende, pertanto, fornire gli elementi necessari ad includerne i principi già dalle tariffe in fase di approvazione per il 2020, coniugando le iniziative avviate dall’Autorità con le tempistiche previste dalla normativa vigente in ordine al processo di valutazione e di determinazione delle modalità di prelievo.
Entro la fine dell’anno infatti, come ricorda la delibera ARERA, i consigli comunali devono approvare le tariffe della TARI in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani.
L’importante obiettivo è quello di stabilire gli standard per determinare il “costo efficiente” delle varie attività di raccolta e smaltimento, e tradurre il tutto in bollette trasparenti per le utenze domestiche e non.
Ma quali saranno le ripercussioni per i Comuni che gestiscono la TARI e la TARIP?
Dopo l’emanazione delle delibere di ARERA previste per fine ottobre, i Comuni che vorranno approvare i bilanci entro la fine del 2019 avranno abbastanza tempo a loro disposizione? Sono domande a cui cercherà di rispondere la “Tavola Rotonda” che si terrà giovedì 7 Novembre 2019 (ore 14:00/17:30 – Sala Tiglio, Pad. A6) presso Ecomondo la fiera di riferimento in Europa per l’innovazione industriale e tecnologica dell’economia circolare, che quest’anno si svolge nel quartiere fieristico di Rimini. L’incontro coinvolgerà i rappresentanti di IFEL e ANUTEL e alcuni dei più importanti esperti e operatori del settore rifiuti e igiene ambientale.
L’obiettivo di un metodo tariffario condiviso è ambizioso ma necessario; come ha sottolineato il Presidente di ARERA Stefano Besseghini “servirà uno sforzo da parte delle istituzioni, degli enti locali e dei gestori dei servizi di igiene ambientale” per realizzarlo. Per tutti i cittadini, si spera, una bolletta più trasparente e coerente con le spese per il servizio.